Scapucci samizdat

Questo blog nasce con l’intento di divulgare l’opera di Giuseppe Scapucci, personaggio straordinario del panorama letterario Italiano, poco conosciuto nei circuiti tradizionali. Di umili origini e con bassa scolarizzazione, egli seppe, da autodidatta, produrre opere letterarie di rilievo a testimonianza di un periodo storico contraddittorio, contrassegnato da eventi tragici e fecondi al medesimo tempo che in diversa misura ancora caratterizzano la società italiana.

domenica 22 novembre 2009

4 dicembre - Teatro San Luigi Binasco - Una malattia chiamata Uomo


Pubblicato da scapucci samizdat alle 09:45 Nessun commento:
Etichette: teatro
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Sono disponibili i video delle Interviste e della Perfomance tratta da: "Una malattia chiamata uomo"
di Giuseppe Scapucci. Se siete interessati contattateci al nostro indirizzo: scapucci.samizdat@gmail.com

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Giuseppe Scapucci

Giuseppe Scapucci

Informazioni personali

scapucci samizdat
SAMIZDAT Scapucci lo usava come titolo per alcune opere letterarie che, editava in ciclostile e distribuiva in proprio agli amici più cari
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Le Poesie di Giuseppe Scapucci

  • Poesie
  • Decima
  • Dodicesima
  • Ventiduesima
  • Pezzo n.27
  • Trentanovesima
  • Quarantunesima
  • Quarantaseiesima
  • Quarantasettesima
  • Cinquantesima
  • Cinquantatréesima
  • Settantasettesima
  • Poesie di periferia:
  • Il silenzio
  • Chiamato
  • Ingranaggi
  • La menta
  • Me lo dicono tutti
  • Un mattino
  • Zufolando al funerale di un compagno falegname
  • Sofferenze
  • Per favore
  • La pena
  • Elezioni
  • Case popolari
  • Atonimo
  • Processione
  • Prete
  • Inchiesta dopo le feste
  • Giuseppe
  • Un uomo che strisciava i piedi
  • Ubriaco
  • Darsi ai pioppi
  • Quartiere
  • Amante
  • La mia gente
  • Il tempo libero
  • Ricorsi storici
  • Farcela
  • Canarini e accessori
  • Premio poesia Amalfi - Quasimodo 1968
  • Oggi vivere perchè 1968-69
  • Piccola Poesia for Piccola Borghesia 1976
  • Piccola Poesia for Piccola Borghesia (marzo-agosto 1978)

I Romanzi di Giuseppe Scapucci

  • Venerina (agosto 1951)
  • I Minuti secondi (agosto 1962)
  • La bestia addosso (1974) pubblicato da il Formichiere nel gennaio 1976 - nel 1975 aveva ricevuto il premio Scanno per l'inedito
  • Epica Contadina (1977) edizioni città Armoniosa marzo 1978
  • Mister Pink (agosto 1978-1979)
  • Shamay (1980)
  • L'amante dell'ingegnere (1981) (incompiuto)

I racconti di Giuseppe Scapucci

  • Raccolta (1958 -1965)
  • Raccolta (1972 -1973 -1974 -1975) Samizdat - Copyright "Romisca"
  • Notizie di Giuseppe (estate 1974)

Le commedie di Giuseppe Scapucci

  • La veste bianca (1964) rappresentata al Durini 11 maggio 1967
  • Rubinetteria (1964)
  • Le ali di cartone (1964)
  • Via Plinio 102 (1965)
  • Insetticidi (1967)
  • La nostra patria (1968)
  • Le isole (1968) lettura dei Rabdomanti al centro Pirelli il 25/3/1969 (regia Eusebio)
  • Passeport (1968)
  • Miss Agony (1968) lettura dei Rabdomanti al centro Pirelli 27/4/1970 (regia Eusebio)
  • Lettera ad una professoressa (1968) tratta da L. Milani
  • Ciao prete (1968-73) collage per un teatro popolare su Camilo Torres
  • In principio era il Verbo e poi venne un Chitarrista (1969)
  • I contadini (1969 - 71)
  • II Critone con "capo" e "coda" (1970)
  • Mr. Life (1971) rappresentato dai Rabdomanti
  • Slr Light (1971-72)
  • Mapsociety (1972)
  • Le scimmie (1973)
  • Nel cuore della notte (1974)
  • Tranches de vie (1974)
  • Kafka una malattia chiamata uomo (1976-77) tratta da “La Metamorfosi”
  • Cerimonia per un affetto (1977)
  • Jokomedy (1978)
  • La Sagra famiglia (1978)
  • La grazia (1978) atto unico tratto dai "racconti di Dublino" di J. Joyce
  • II tucano dolce e umano (1979-80)
  • Madame Egllse
  • II Bisogno di Uscire (1981)
  • Enchantè, Monsieur Teretev (1981)
  • Viaggio con prenotazione obbligatoria (1981)
  • Una stanza poco illuminata (1982)

Le storie per film di Giuseppe Scapucci

  • Talent Scout (1965) presentato al premio Riccione nel 1967
  • Nozze (1968-70)
  • Efcharistò (1971-74)
  • En plein air (1973-78)

Siti e blog amici

  • PanoraMI

Biografia


Giuseppe Scapucci nasce a Binasco l’ 8 ottobre 1926. Papa Luigi è muratore; mamma Esterina, mondina, alterna il lavoro nei campi con quello di operaia in piccole aziende artigiane.
Nei primi tredici anni di vita, Giuseppe cambia tre volte abitazione:via Garibaldi, via Don Minzoni, e al Carunè (l'odierna via Costa);sono gli anni dei giochi con gli amici coetanei, documentati, anni
dopo, in alcuni racconti. In seguito abita per molti anni alla Villataed infine, dal 1965, in via F.lli Cervi, in zona Cascina del Ferro.
A 11 anni, terminate le scuole elementari, deve contribuire a sbarcare il lunario della famiglia e lavora come garzone del fruttivendolo Costantini, detto Spuenta: insieme, alle 5 del mattino,col carretto si recano al Verzè - il mercato ortofrutticolo - e poi girano per le cascine della Bassa milanese per la vendita ambulante della frutta e della verdura.
A 14 anni trova lavoro a Milano come tornitore nella ditta Galieni -Vigano - Marazza, dove già lavorano una ventina di binaschini. L'azienda produce raccordi idraulici e rubinetterie e, durante il
periodo bellico, pezzi per navi e sommergibili. Ma una notte dell'agosto 1943 la fabbrica viene bombardata e ridotta a un cumulo di macerie. Giuseppe, disoccupato, riesce a trovare lavoro come attrezzista nella Cooperativa dei falegnami di Binasco.
Dal 1943 al 1947 frequenta la scuola serale "professionale di tipocommerciale", istituita all'intemo dell'oratorio di Binasco. Insegnanti sono i professori Rossi e Garavaglia, sfollati da Milano in seguito ai bombardamenti del '43. Fu proprio il professor Garavaglia a suscitare in Giuseppe l'interesse per la letteratura e, intuendo nel giovane l'attitudine alla scrittura e l'amore per la lettura, quando se ne andò da Binasco, gli donò una cassa piena di libri: la prima biblioteca di Giuseppe.
Nel 1947 deve interrompere gli studi per prestare servizio militare prima a Palermo - è il periodo di Salvatore Giulano - e poi a Roma. Sono questi i primi suoi viaggi e le sue prime esperienze lontano dalla terra natale.
Terminato il servizio militare, torna a lavorare come falegname, per un certo numero di anni e inizia a scrivere racconti (in questo periodo scrive anche lettere d'amore che gli amici inviano alle loro
"morose").
Intanto entra nella banda parrocchiale come corno inglese e diventa attivista dell'Azione Cattolica, di cui è anche eletto presidente per un anno.
Nell'estate del 1951 da Bordighera invia il manoscritto del suo primo romanzo "Venerina" ad un concorso letterario riservato ai giovani scrittori.
Cambia ancora lavoro: ora è alla cooperativa API come venditore di maglieria. Intanto frequenta la scuola statale serale Oriani di Milano e nel 1956 consegue il diploma di avviamento professionale ad indirizzo commerciale e viene assunto come impiegato presso l'Ufficio Commercianti.
Dall'inizio del 1960 alla fine del 1961 lavora come corrispondente comunale per il lavoro e dal 1962 è impiegato all'Ufficio di collocamento.
Nell'ottobre del 1961 muore papa Luigi.
Sono di questo periodo le stesure di alcuni racconti e del romanzo"I Minuti secondi", la cui correzione e scrittura definitiva avviene durante il viaggio di nozze, celebrate il 3 novembre 1962 con Anna Maria Rognoni.
Dal 1950 con un gruppo di amici binaschini matura il desiderio di un cristianesimo più aderente al testo del Vangelo che lo spinge a conoscere don Primo Mazzolali e ad avere con lui una fitta corrispondenza. Dopo la morte di don Primo (1959), Giuseppe ed Emiliano Vercellesi, l'amico di tutta la sua vita, inviano una copia del libro "La Parrocchia" a quasi tutti i sacerdoti d'Italia.
A partire da questi anni, i ricordi di Giuseppe, i suoi amici, le situazioni, i casi della vita, i racconti dei conoscenti, diventano materiale per la scrittura e si concretizzano in poesie, racconti,drammaturgie, romanzi e storie per film.
La Vita e l'Amore, sentiti sinceramente nel loro irrinunciabile valore esistenziale, lo spingono a non essere mai indifferente ai bisogni e alle necessità del prossimo. Contrapposta a questa innata generosità in Giuseppe c'è un'irrefrenabile intransigenza, che lo porta alla denuncia pubblica con le sue opere letterarie, nei confronti della meschinità, dell'arrivismo, della prevaricazione, dei subdoli giochi di potere.
Tra il 1968 e il 1972 alcuni giovani danno vita a vivaci gruppi culturali; alcuni di questi giovani diventano intimi amici di Giuseppe e con il suo stimolo tutto diventa fermento, tutto è messo in discussione, la cultura binaschina rinasce: vengono organizzate mostre di pittura, letture di poesie. Nel 1974 viene proposta ai binaschini la settimana della poesia e il paese si riempie di enormi cubi e parallelepipedi di polistirolo itineranti, sulle cui facce vengono trascritte in caratteri cubitali poesie di autori d'avanguardia.
Il 1974 è anche l'anno della fondazione del Gruppo di Pasturago, con sede nella vecchia canonica della chiesa parrocchiale, con teatrino nel quale si recita, si rappresentano opere teatrali, si proiettano film d'autore e audiovisivi, si ascolta musica, si organizzano conferenze e dibattiti. La fama del gruppo presto si allarga e anche dai paesi vicini giungono poeti e artisti che vogliono partecipare e confrontarsi per crescere culturalmente.
Iniziano le amicizie con alcuni scrittori, registi o critici letterari: con Colla della casa editrice La Locusta, con Pontiggia, con Barsacchi e con la compagnia teatrale i Rabdomanti di Milano. Nel frattempo intrattiene rapporti epistolari con Cario Bo e con Ferruccio Parazzoli.
Quando i figli Luigi e Mario sono grandicelli, Giuseppe intraprende una serie di viaggi; il suo è turismo letterario per trovare ispirazione e conoscenza dai luoghi celebrati da scrittori e poeti o nei quali essi vissero.
1972: è in Unione Sovietica "per respirare l'aria" di Majakovskij, di Pasternak e di altri dissidenti (anche Giuseppe, quando scrive, si sente un dissidente e, dopo quel viaggio, cominciano ad arrivare nelle case degli amici i suoi Samizdat).
1973: visita Parigi, Bruxelles e Londra.
1974: si reca in Norvegia guidato dalla lettura appassionata del dramma "Casa di bambola" di Ibsen.
1975: soggiorna in Egitto.
1976: dopo aver letto le opere di Kafka, visita la Cecoslovacchia e si reca a Praga "tra i corvi neri del cimitero ebraico".
1977: è in Marocco e in Spagna: qui visita l'Andalusia e la Fuente
Grande, dove Garcia Lorca fu fucilato dalla guardia civil.
1978; visita la Grecia, la Turchia e i loro templi.
1980: si reca in Israele.
1981: visita la Germania, l'Austria e il campo di sterminio di Mauthausen.
1982: ha in programma per settembre un viaggio in Egitto, perché in quella terra è ambientato "L'amante dell'ingegnere", il romanzo che ha in cantiere.
Il 31 agosto 1982 muore in seguito ad un incidente stradale.

Piccola Poesia for Piccola Borghesia di Giuseppe Pontiggia


Parlando di Scapucci è difficile resistere alla tentazione di cominciare dalla sua vita: non è secondo me, la strada da seguire, bisognerebbe sempre cominciare dai testi, che restano la ragione per cui ci interessiamo ai loro autori; e, anche nel caso di Scapucci, la curiosità mi è venuta solo dopo averli letti. Ma la sua vita è talmente inconsueta,almeno in ambito italiano, che forse vale la pena di accennarne brevemente. Dunque Scapucci, nato a Binasco, alle porte di Milano, nel 1926,ha studiato solo fino alla quinta elementare, poi ha fatto, tra gli undicie i tredici anni, il garzone di un fruttivendolo, tra i quattordici e i ventotto, il tornitore in una officina, tra i ventinove e i quaranta,il falegname, tra i quaranta e i quarantadue, il venditore di macchine per maglieria, tra i quarantadue e i quarantasei, il sindacalista, e contemporaneamente il correttore di bozze, per approdare infine all’Ufficio di Collocamento, dove lavora anche oggi. Scopre il suo interesse per la poesia ascoltando le lezioni serali di un professore milanese, sfollato dalla città in seguito ai bombardamenti, il quale gli regala anche una cassa di libri. Negli ultimi dieci anni comincia a mandare i suoi testi alle case editrici e a farsi conoscere,viene premiato e segnalato in diversi corncorsi. La Locusta di Vicenza pubblica nel '71 il suo primo volume di versi, Poesia di periferia, e il Formichiere, nel '76, il suo primo romanzo, La bestia addosso (l'anno scorso ne è uscito un altro, Epica contadina, pubblicato da Città Armoniosa).Ci sarebbero le premesse per farne un personaggio colorito, da scrittore americano tra le due guerre, con un curriculum di mestieri disparati,magari fatti per pochi giorni, mentre Scapucci ha impiegato quarant'anniper scavarsi la sua piccola nicchia di tempo libero, cioè di lavoro letterario, all'Ufficio di Collocamento (destino dei nomi). Ma saremmo fuori strada: perché Scapucci non è un tramp, un vagabondo dei mestieri, né uno di quei naif che hanno fatto della loro povertà ricchezza; è invece uno scrittore che ha saputo, nel corso degli anni,affinare sempre più i suoi strumenti espressivi e contemporaneamente conservare i legami con il proprio mondo sociale. È riuscito nella difficile prova di conciliare l'aderenza alla propria esperienza e il progettoletterario: ne è uscita una poesia affabile, di una comunicatività che sa fondere immediatezza e misura, invenzione e realismo, satira e una sorta di lirismo miniaturizzato. Il parlato vi trova una sua scansione ritmica, entro un montaggio preciso. E la nostra immortale e onnipresente Piccola Borghesia gli ispira una serie di quadri esilaranti,di nuove incarnazioni del banale e del comico. Ma la satira di Scapuccinon si limita agli interni quotidiani: basterà leggere i versi sulle letture di poesia a Milano per vedere come il suo uso dei diversi registri espressivi è sapiente e discreto. Insomma Scapucci è stato per me una sorpresa e spero lo sia anche per i lettori.