sabato 16 febbraio 2008

Il silenzio

Mio padre era di quelli che usava il silenzio
per abbracciarmi — mi teneva in piedi col suo
sguardo a terra e l'atto più gentile era tossire
quando la madre aveva ragione
Ci intendevamo
ogni mattino
fiutandoci
nell'unica
salvietta
perdevamo sangue
dal naso tutt'e due
a primavera
quando cambiava
il tempo
Era sangue debole il nostro — c'era stata la
guerra nelle nostre adolescenze e poi il dopo
guerra iroso sulla nostra fine pelle d'uomo
Nelle sere
di domenica
mio padre lasciava
l'osteria
e in casa
nel silenzio
parlava
di sua madre
Io l'ascoltavo come se fossi in chiesa
gli veniva l'occhio lucido e si vinceva
il pianto uscendo fuori con le ossa per
il cane — mia madre fingeva di sgridarlo
Quando morì
mia madre disse
d'aver sposato
un uomo ancor
bambino
Lei ripuliva
il tavolo
e io guardavo
a lungo il vuoto
della sedia

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