sabato 30 agosto 2008

Canarini e accessori

Entrai
Voglio un canarino
Uno?
Uno due
voglio canarini
che cantino
Scelga
Nelle gabbie cantavano
tutt'assieme
ognuno il proprio verso
la scelta era difficile
Quand'entrai i canti
s'alzarono al soffitto
in alto vidi una gabbiata
con tanti canarini impennati
E quelli?
Sono nostrani
dei nostri boschi
vivono assieme
E cantano?
Poco
se non hanno verde attorno
anzi muoiono per niente
un giorno di nebbia e vanno
E questi?
Questi cantan sempre
Sempre?
Sono bestie
cantano se vogliono
giorni e ore preferite
Col sole, vero?
Anche
a due a due o soli
questi cantan sempre
sole nebbia pioggia o vento
cantan sempre
Strano
Pare abbian perso l'orientamento
van dentro e fuori
si sgolano per niente
o tacciono per ore
Sono richiesti?
Certo
con questi si guadagna bene
s'adattano ai rumori
e agli accoppiamenti
son duri a morire
e non soffrono per il bosco
son d'allevamento
e per città van bene
Senta
abito al sesto piano
vivo con la mamma sola
ne voglio uno
che canti quand'ho bisogno
capisce? uno che spii
dentro la malinconia
quando piove per esempio
o troppo chiaro è il cielo
di notte quando veglio
e l'anima mi va via
Uno che sappia
Prenda un nostrano
dei nostri boschi su quelli giuro
nel bosco con la luna
ti piangono in gola
al sesto piano non so
non assicuro
Potrei provare
invento un bosco
in casa con la luna
e sul balcone una tenda
verde a fiori gialli rossi
e attorno vasi di frasconi
Provi ma perde tempo
in pochi giorni
nel bosco finto
vanno
è affare per nessuno
Prenda questi d'allevamento
cantan sempre
perfin di notte se vogliono
Ho bisogno
uno che sappia
quando canta
e mi capisca
Allora prenda quelli
dei nostri boschi
e se li porti fuori
Dovrei cambiare casa
vede? tornare alla campagna
io e la mamma
Ho qui il lavoro
il pane
a due passi il mercato rionale
Scelga dunque quel che vuole
Voglio un canarino
che canti il mattino
e la notte quando veglio
uno che mi capisca
Senta
commercio in canarini e accessori
veda lei si decida e poi torni
II venditore si pulì le mani
Uscii
con la testa assordata
dai trillami
non distinguevo più
nostrani e allevati
portarli fuori
forse
a uno a uno
sulle siepi
nel bosco
di notte
con la luna
e sceglierlo
nel silenzio
uno che sappia
e mi capisca

Ricorsi storici

1945 Piazzale 25 aprile
1948 Piazza 25 aprile
1953 Viale 25 aprile
1956 Via 25 aprile
1958 Foro 25 aprile
1963 Via Privata 25 aprile
1965 Calle 25 aprile
1968 Carrugio 25 aprile
1970 Vicolo cieco 25 aprile
1972 Scarico immondizie 25 aprile
1976 Fognature 25 aprile

1980 Gran Piazzale della Libertà...

Il tempo libero

È aperta la caccia
l'industria produce salmì di cittadini
con fegatini di ex ministri
cani e padroni annusano i giornali
va mica male — fra morti e feriti
nemmeno un industriale
Gli operai stanno elaborando
la propria fine guadagnandosi il 50 % di cottimo
« Un morto e un ferito per un fagiano conteso »
« Compratevi un ' FRANCHI ' servirà anche ai
[vostri figli »
Sotto la propaganda del giornale c'era la notizia
di un Poeta morto per una crepa al cuore
Uno fra gli operai legge la notizia nel cesso
sul ritaglio di giornale
' Un Poeta morto di crepacuore per aver visto
alla televisione i disastri di un ciclone ' — che fesso —
commenta accucciato l'operaio
Deve rileggere la notizia più volte
spingendo sempre più forte — nel cesso — unico posto
disponibile per il suo tempo libero

La mia gente

Ho guardato in faccia alla mia gente
c'è poco da sperare — si amano l'un l'altro
si leccano i peli — si parlano in italiano
dormono su materassi di gommapiuma —
Non se ne farà niente per molto tempo
Avanti voi con le idee chiare
Fate la rivoluzione anche per noi
Che dirvi? Amiamo la giustizia —
il Padreterno — la democrazia
Ho guardato dentro alla mia gente
c'è poco da sperare — si odiano l'un l'altro
si rubano il posto — si scambiano le mogli
si fregano ridendo la tomba al cimitero —
Non se ne farà niente per molto tempo
Avanti voi con le idee chiare
Fate la rivoluzione anche per noi
Che dirvi? Siamo per l'ingiustizia —
contro il Padreterno — abbasso la democrazia
Ho guardato oltre la mia gente
c'è poco da sperare — non cambia niente

Amante

La mia pietà
è per i fratelli
che s'ammazzano
a commerciare
Amo invece le donne
ingannate
i bimbi nati
i matti
i bonzi giovani
I falsigiuda
piccoli borghesi
gli sbafatori
di idee
non mi tormentano
Crudele
son con me stesso
se vedo e taccio
o peggio
tocco e carezzo
uomo che truffa uomo
con sante idee
e pura intelligenza

giovedì 28 agosto 2008

Quartiere

Vennero i tecnici sul posto
con gli strumenti e la pipa
Cercarono manovali per i picchetti
Tracciarono i limiti esterni
del nuovo quartiere popolare
Poi arrivarono i cartelli
dell'impresa da inchiodare
sui pali del Comune
II sindaco stilò una pergamena
da posare nella prima pietra
coi nomi di tutti i consiglieri
(minoranza e parroco compresi chiusi in un tubo di
cartone tenuto stretto in mano dal segretario arrivato
sul posto vent'anni prima)
Molto tardi ma in tempo
arrivarono in linea di
guadagno i proprietari
della terra del sole
dell'aria dell'acqua
Camminarono svelti fra
l'erbetta spaventando
le ranette del Signore
seguiti dai tecnici e dai pipa
Quando furono al centro del tracciato
il più nero fra i vestiti a festa
alzò un dito
I tecnici alzarono la mano — i manovali piantarono i
picchetti
Due anni dopo ci fu l'inaugurazione
Impresa sindaco minoranza e parroco
ricevettero applausi e una copia
del bilancio con le somme a pareggio

venerdì 27 giugno 2008

Darsi ai pioppi

Non crediate amici che mi sia dato ai pioppi
Potrei anche farlo — a voi che ve ne importa?
Non c'è attimo in cui la morte non si mescoli alla vita
Tutto ciò che vive e muore è supporto all'uomo
E non c'è uomo che io non desideri abbracciare
La sofferenza riempie di mistero la mia notte
E non c'è giorno limpido senza il mio candore
Su ali di trampolieri vago verso l'infinito
Ho furori incendiati da gioie incomprensibili
L'universo può scoppiare se ne vale la pena
Non lodatemi — il mio Dio non sta in piedi senza voi
Non illudetevi — mi denuncerete per essermi dato
[ai pioppi

giovedì 26 giugno 2008

Ubriaco

Aprite le finestre - Voglio
parlare al comandante
Aho! Cagnari
è il sabbato della paura
c'è qui un uomo
che giura davanti
ai massacrati in guerra
d'aver sorpreso voi
rubare in chiesa
l'onore dei cristiani
Sentite?
avete denigrato il giusto
per aver gridato
le cose come sono
Cagnari !
uscite a portarmi dentro
prima che urli
gli affarucci dei gregari
i servaggi infami
A verbale!
ricalca minutante
la mia professione
avversivo - molesto - recidivo
gioverà alla Vs/ reputazione
Aho! Cagnari
aprite! Ubriaco come sono
non mi credereste
neppur se fossi Gesù Cristo

martedì 24 giugno 2008

A un uomo che strisciava i piedi

Costantini Arnaldo
tornitore meccanico
che ti succede?
Tè ne vai all'altro mondo
nell'ora della Cena del Giovedì Santo?
Avresti potuto mangiare
senza mendicare
l'Agnello in Pace
Invece tè ne vai senza lasciar tracce
Chi ti ha amato? Una donna? Un figlio?
Oltre la fame e la sete di vino
che altro ti ha dato
Tua madre?
Morto nel giorno nativo all'ospedale
le suore indaffarate in brodaglie
non sanno di tua madre venuta fuori orario
a riprenderti in grembo
Oggi sarai con Lei nel Tuo regno
Costantini Arnaldo ex tornitore meccanico
a Milano in Via Savona presso la GIERCI
abbandonato dalla moglie
sconosciuto al figlio
vissuto nelle stalle
come un animale
ciao

lunedì 23 giugno 2008

Giuseppe

Oggi che tutti sono:
Prof. Dott. Rag. Geom.
Don. Mons. Card. Sant.
Pref. Quest. Sind. Ass.
Gen. Col. Cap. Ten.
Cav. Comm. Grand. Uff.


Chiamarsi semplicemente
GIUSEPPE
c'è da ridere
Io piango dalla gioia

giovedì 19 giugno 2008

Inchiesta dopo le feste

« A proposito-della-nascita-del-Signorelo-
sgomento-della-Madrela-
fuga-di-Giuseppe- »
Abbiamo chiesto
al
Sindaco del paese
Parroco della parrocchia
Comandante dei carabinieri
Direttore della banca
Proprietario della ditta
Amministratore dell'ospedale
Preside delle scuole
Segretario della San Vincenzo
Presidente dei commercianti
Signora dell'intellettuale
Figlio del dottore
Nipote del farmacista
e
a quattro o cinque sbafatori d'auguri
se
nella-notte-di-Natale-prima-o-dopohan-
provato-commozioneper-
evento-Redentore-
SI
han-risposto-Commozione-provata-dopo-drink-e-
[ panettone
« Stessa-domanda-è-stata-posta- »
al
Venditore di giornali
Madre con figlio malato
Costantini Rinaldo mendicante
Giovane innocente uscito da prigione
Ragazza innamorata incinta da tré mesi
Manovale in cerca di lavoro
Suor Maria Chiara orfana d'affetto
Ragazzo senz'albero di Natale
Sagrestano col figlio a militare
Madre divisa dal marito
Vedova giovane muratore
Apprendista studente alle serali
Serva del veterinario
Giovanotto con gamba corta
e
a quattro o cinque
roditori di miserie
se
nella-notte-di-Natale-prima-o-dopohan-
provato-commozioneper-
evento-Redentore-
NO
han-risposto-Nessuna-commozione-
Abbiamo pianto molto tempo prima

sabato 14 giugno 2008

Prete

Ecco l'uomo che sempre mi confonderà
Fasci di bellezze lasciate marcire per lembi di cielo
Rispetto fra loro chi non sa quel che sta facendo
E chi lo fa come se lo sapesse e forse non sa
Fides et ratio — vecchi sofismi per chi non
[suda il pane
Quali sorprese rileggendo la Bibbia con gli occhi di
[Buñuel
Io credo al prete che piange leggendo il Cantico dei
[Cantici
Credo anche al prete che non sa piangere per
[nessun cantico
Quello che cerco è uno che non sappia spiegarmi
[niente
Un uomo senza storia che innaffi margherite
[irrazionali
II loro Pane — il loro Vino mi rattristano quando
[badando al rito
Dimenticano che anch'io come loro scendo col popolo
[sull 'altare
Cerco il prete che non sa quale cappello mettere
[alla Festa
Che non sa quando è mezzogiorno — mezzanotte
[— mezzafesta
Che non sa se è vivo — morto — o risorto

mercoledì 11 giugno 2008

Processione

Davanti vedova porta lutto su Croce
Altre donne in croce seguono vedova
Figlie di Maria saltellanti in superbianco
stringono moccoli di cera vergine
Drappo di Madonna Addolorata
traballa su paperotte di famiglie onorate
Puri e Forti cinguettano avemarie
imbeccati da rondinelle in abito da sera
Sediciotti a braccia conserte esultano
per appuntamenti Figlie di Maria
Giovane curato corre avantindietro
abbaiando preghiere a pecore smarrite
Cielo nuvoloso ma non piove
Coperto dal baldacchino Gesù Cristo
va tranquillo sotto le apparenze
di padri onesti famiglie numerose
II vescovo fissando l'Ostensorio
non ha ancora digerito il parroco in umido
col sindaco al forno
Seguono Autorità Civili
Banchieri Banconieri Bracconieri
Cacciatori di medaglie valore cacciaballe
Vice socialista presidente La Ciclistica
nevrotico fascista specialista traffico sottane
Banda musicale con grancassa
gonfia petto e sedere a onorevoli commercianti
scortati e riveriti da pennacchio carabinieri
In coda annaspano gli irregolari
Sordomuti Ubriachi Sciancati Sconosciuti
Gente con scarpe sporche giacchette smunte
gli unici — con Gesù Cristo — non obbligati
seguire processione a due a due

venerdì 6 giugno 2008

Poesia Giovane





Sabato 7 giugno alle ore 21.15 presso il Cortile del Castello Visconteo (o al Centro Civico in caso di maltempo) serata conclusiva dedicata alla Poesia Giovane. Saranno lette poesie di giovani autori: Raymundo Treves, Lorenzo Longhi, Chiara Redaelli, Stefano Arangio, Emanuele Spina, Fabio Clerici e Giordano Busca.

mercoledì 4 giugno 2008

Una Malattia Chiamata Uomo - da La Metamorfosi di Kafka


Settimana della poesia: Giovedì 5 giugno alle ore 21.15 c/o il cortile del Castello Visconteo le compagnie teatrali degli Zerideltotale e degli Specchi presentano una riduzione in lettura teatrale di "UNA MALATTIA CHIAMATA UOMO" - di Giuseppe Scapucci, tratto da La Metamorfosi di Kafka.

venerdì 30 maggio 2008

Inaugurazione Settimana della Poesia


Sabato 31/5
Alle ore 15.00 nel cortile del Castello installazione urbana:

"PAGINE STESE".


Alle 16.00, presso il Centro Civico, inaugurazione della mostra fotografica e video intervista dedicata a Giuseppe Scapucci.

venerdì 18 aprile 2008

Cerchiamo materiale fotografico

Per creare un archivio sempre più completo cerchiamo materiale fotografico su Peppino e sulle sue svariate attività.
Chiunque avesse foto o testimonianze è pregato di contattarci:

giovedì 3 aprile 2008

Il nostro Logo e la settimana della poesia


Grazie all'ottimo lavoro dei nostri grafici anche noi abbiamo un logo....E' uno dei primi segnali dell'imminente arrivo della settimana della poesia. Un evento a cui da tempo stiamo lavorando, in programma per i primi di Giugno.
Si alterneranno reading di poesia, videoproiezioni, installazioni, spettacoli teatrali....
E' iniziata la ricerca di Giovani Poeti che vorranno declamare i propri versi o affidarli alla lettura dei nostri attori.....

lunedì 31 marzo 2008

Atonimo

Sole sprecato su auto
in corsa verso risotti
con quaglie e rottame
venduti a gambe larghe per
cinquemila usate
Autostrade
cerniere lampo strappate sui prati
cimiteri di gommapiuma a due corsie
Giornate festive consumate in piedi
con toasts succhi e servizi religiosi
Rotocalchi a milioni
parole assorbite
teste imbottite
prediche
cottimo
vitamine
Autorità armata di piombo
per neonati alla vaniglia

martedì 11 marzo 2008

Case popolari

Porta / Casella postale / Zerbino / Zerbinotto /
Scale / Corrimano verniciato male / Uscio con
cartellino /
Ragioniere / Dottore / Geometra con gabbia di
canarino /
Signora del terzo piano / Signorina del piano forte /
Suona al pianterreno / Musica di fogna /
Balconi con tendine verdi / Finestre con tendine
bianche /
Maniglie di toilette stanche / Antenne di televisori /
Captano illusioni / Villetta al mare / Valletta da
amare /
Solita minestra / Prosciutto cotto male / Vino
industriale /
Scatole di maiale / Sbadiglio artigianale / Sguardo
fuori finestra /
Fra trucioli di giovinezza / Vecchi arcobaleni / Smunti
dalle ceneri /
Bisticci al piano sotto / Precedenza bagno alla
mattina /
Silenzio al piano sopra / Amante provinciale /
Strofina / Una sposina /
Infreddolita dalla nebbia / Marito siciliano /
Guardia notturna /
Berrà caffè amaro / Addolcito da montatore /
Lampadari per signore /
A destra abita uno di sinistra / A sinistra un mutilato
gamba destra /
Giovani con motourlo / Scoppiettano amore
dappertutto /
Facendo il pieno a ragazzine / Uscite vuote
dall'oratorio /
Silenzio / La notte grida di terrore / II sonno pesa
più del lavoro /
I pini trapiantati / Han morte prematura / Troppa
gente oscura /
Cani pisciadappertutto / Donne intelaiate / Uomini
caricati a molla /
I pini stan morendo in piedi / Ingiallendo le tendine /
Al terzo piano /
Moriranno soli / Nessun occhio di robot / Avrà tempo
e voglia /
Di guardare / La morte di un pino / Venuto da lontano /
Per dar Vita /

mercoledì 5 marzo 2008

Elezioni

La rattaglia sta uscendo dalle fogne
Già il puzzo insozza la campagna
Verminosi ominidi strisciano sui tigli
Vomitando parole ai pali senza fili
Le madri si chiudono nel lutto abituale
La pace è guerra continua per chi vive
Chiunque sia il morto è suo figlio
Lamento doloroso brinato di lacrime
Non lasciatevi legare le idee, giovani
Non lasciatevi sfilare intime libertà
Le carogne si strozzino da sole
Fra applausi di iene foraggiate
Lasciamo ai pappagalli il resto del becchime
La politica snack-bar

lunedì 3 marzo 2008

La pena

Senti attaccate alla tua storia
cose che non succederanno
e altre ignote costruirsi
mat mat
to su to
ne ne
dentro la tua calce viva
Non potrai dimenticare
il male di chi t'ha ignorato
giocando a nascondere
i talenti
Ogni volta rinunci a difendere cose sacre
la verità schiarisce in braccio al tempo
e forze inafferrabili frugano con fari
dove tu accendevi un lume
Per una diversa religione
la tua storia d'uomo
finisce fuori strada
stanco di chiedere
la mano a chi si crede
nato su terrapieni

giovedì 28 febbraio 2008

Per favore

Bene,
ora che ci avete dato
i vani più i servizi
fogna luce acqua
e un potabile posto
di lavoro
ora che abbiamo avuto
colombari nel cimitero nuovo
e tutto il Vs/ amore
fateci vedere (per favore)
il Vs/ Conto in Banca

mercoledì 27 febbraio 2008

Sofferenze

È vero
anche le sofferenze oggi
sono alleviate
sofferenze di fame
alleviate con navi di farina
macinata dai negri americani
Bombardieri della Croce Rossa
carichi di medicinali
per gente bombardata
Quante
anime sofferenti
vengono alleviate
dai discorsi
di giovani monsignori
Bastone e Dito
paternamente alzati
È vero
c'è ribasso di sofferenze
Ma quante donne gravide
ancora per le strade

martedì 26 febbraio 2008

Zufolando al funerale di un compagno falegname

Seguivo il funerale di un Compagno di lavoro
ultimo di una lunga sfilza di fratelli
rimasto solo in casa con la vecchia madre
voleva suonare il pianoforte e l'organo in chiesa
andava in città la sera a prendere lezioni
un'aria di Beethoven già zufolava in officina
Anch'io la zufolavo seguendo il Suo funerale
I parenti ed altri mi sbirciavano
Ai cordoni c'erano i suoi nemici
quelli che lo uccisero con le promesse
I preti mugugnavano canti incomprensibili
In tutti c'era aria di farla corta
con uno che non conta nel loro giro
Io l'avevo visto lacrimare per Beethoven
Sulle mie labbra quel giorno affiorava
spontanea quell'aria di preghiera
II mio pianto strideva sul volto
di chi sempre l'ha ignorato
Non sapevano del nostro segreto amore
per la musica che assieme assorbivamo
Ancora oggi e per sempre il mio Compagno
me lo ritrovo vicino ogni volta la musica
mi invita a seguire un funerale
Chi sarà il Compagno che zufolando seguirà il mio?
Non dovrò andarmene prima di averlo trovato

lunedì 25 febbraio 2008

Un mattino

Se almeno fossi bambino rifugiato a mamma
e non avessi paure
Invece non so abbandonarmi
Che sia meno
di un grano
di frumento
e non abbia
sole il mio
seme?
Da tempo attendo un segno
Cerco su montagne di nubi bianche
un sentiero
Come lepre ingrassata in riserva
aspetto che mi brucino in gola
con il piombo il pasto che mi danno
Un bei mattino mi vesto a festa
salgo in pieno sole sopra i pioppi
cercando col mio specchietto
su tutto il cielo
Prima che venga sera
voglio scoprirli
quelli di lassù
Un angelo sperso
come il mio
devo
trovarlo

sabato 23 febbraio 2008

Me lo dicono tutti

Guadagnarmi da vivere come faccio io
e cosa da niente
me-lo-di-co-no-tut-ti
timbrare il cartellino
fare un numero di pezzi
salutare i compagni
cambiare la camicia
II resto è roba di padroni
controllare i tempi
metterti nelle statistiche
schedarti le idee
cinque minuti prima
d'ogni tua mossa
Altro non ho — Sì, forse un aumento
È nel contratto
me-lo-di-co-no-tut-ti
è questione di tempo
fa' il tuo dovere
sta' al tuo posto
va' alla bocciofila
leggi la Gazzetta
Al resto pensiamo noi
gente di Potere

mercoledì 20 febbraio 2008

La menta

II mio privilegio
è respirar erba di menta
a quarant'anni
ora ch'è maggio
sulle rive dei prati
m'abbandono
e lascio a lei cercarmi
in grembo alla mia nonna
all'odor severo
delle sue tasche fonde
di mentini bianchi
e grani neri di rosari
rigirandomi fra l'erba
la guardo in viso
e vedo il sole
tramontar da dov'è nato
m'inginocchio davanti
e rivedo fresca
la mia infanzia
capovolta nell'azzurro
dei suoi occhi
tondi sul trifoglio

lunedì 18 febbraio 2008

Ingranaggi

II mio capotecnico ha trent'anni
io son uomo di sessanta — con esperienze
alle macchine — Sono invecchiato qui —
I miei morti ho pianto sugli ingranaggi
un dopo l'altro — Questo non posso dirlo
al mio capo — arrabbiandomi anch'io per
i soliti tubi d'ogni dì
Ogni festa
scendo
con amici in trattorie sul fiume — e lì
impreco per lo schiavo che sono in officina
Torno a lavorare il lunedì
sazio di polli pesci
e donne calde
pappate in poche ore
II mio capotecnico è ingegnere — sa di me
che grido e sudo rovinandomi il pensamento
sugl'ingranaggi della ditta — Ogni tanto
s'avvicina credendo di conoscermi a fondo
— fa domande — finge inviti — tenta inchieste —
e scopre confrontando
quanto son piccino io e lui grande
Lo lascio parlare smeravigliato
lui gongola sui tacchi
allarga il petto e ghigna
sul nulla dei miei sessanta
Un giorno che mi gira gli domando qualcosa
del mio pianto in ditta — m'impalo davanti
con braccia ai fianchi — fissandolo negli occhi
fin quando sbolle
e si fa uomo

domenica 17 febbraio 2008

Chiamato

Chiamato in Direzione per rimprovero
...lei d'ora in poi
lei
lei
...d'ora in poi
e-s-i-r-i-c-o-r-d-i
Chiesto se potevo parlare
...Noi ha capito?
Noi
Noi
...ha capito?
Capito che non potevo parlare
difendermi
spiegare
proporre

Starmene in piedi in silenzio — ma che fare?
umiliato
ricattato
minacciato
aggredito
Che fare? Costretto ad accettare questa libertà
Poter solo gridare dentro me stesso
fossi qualcuno
ribelle
sovversivo
sobillatore
aggressivo
Che sappia agire di conseguenza — in ogni circostanza
furbone
volpone
bluffone
fanfarone
Invece sono a pena semplicemente un uomo
malato
scartato
schiacciato
finito
che tira avanti ciò non ostante
lavorando
sperando
...lei lei lei lei...
Io - STOP - non voglio cambiar niente - STOP -
niente posso cambiare - STOP - tutto da capo il
domani - STOP - partita chiusa - STOP - mia
vittoria avuta giorno mia sconfitta - STOP -
PELLE
CARNE
OSSA
ANIMA
ancora in buono stato per
Melo in fiore
e discorsi dell' Imbianchino

sabato 16 febbraio 2008

Il silenzio

Mio padre era di quelli che usava il silenzio
per abbracciarmi — mi teneva in piedi col suo
sguardo a terra e l'atto più gentile era tossire
quando la madre aveva ragione
Ci intendevamo
ogni mattino
fiutandoci
nell'unica
salvietta
perdevamo sangue
dal naso tutt'e due
a primavera
quando cambiava
il tempo
Era sangue debole il nostro — c'era stata la
guerra nelle nostre adolescenze e poi il dopo
guerra iroso sulla nostra fine pelle d'uomo
Nelle sere
di domenica
mio padre lasciava
l'osteria
e in casa
nel silenzio
parlava
di sua madre
Io l'ascoltavo come se fossi in chiesa
gli veniva l'occhio lucido e si vinceva
il pianto uscendo fuori con le ossa per
il cane — mia madre fingeva di sgridarlo
Quando morì
mia madre disse
d'aver sposato
un uomo ancor
bambino
Lei ripuliva
il tavolo
e io guardavo
a lungo il vuoto
della sedia

martedì 15 gennaio 2008

Pezzo n.27

Una signora parlava di sua figlia sulla Seconda Rete Rai:
dispiaceri, pazzie, comportamento e tutta una serie di
disagi familiari.
Un'addetta alle risposte interrogandola tentava consigli,
rimproverando i mille sbagli delle madri d'oggi.
« Doveva educarla senza reprimerla
libera senza controlli e niente
sentimentalismi specie religiosi.
Sono oggi i genitori peggio dei figli... »
La signora continuava in diretta col dispiacere in gola. L'addetta
l'interrompeva cercando di consolarla:
« Non pianga, signora, non risolve niente. Perché non
fa un viaggetto col marito. Sta rischiando un bell'esaurimento,
peggiorando rapporti figlia e affetto. »
La signora, riprendendosi un poco: « E del bambino che m'ha
lasciato che devo fare? »
L'addetta:
« Santodio! Signora ci sono asili nido di primordine
con personale selezionato. »
« Non è orfano, cercate di capirmi voi della Rai... »
L'addetta:
« Signora, abbiamo altre telefonate, non è il
solo caso il suo... »
« E del bambino? »
(Un'altra voce) « Siamo stati tutti piccoli,
Signora. »

Decima

Lavoratori escono da orfanotrofi
dopo un anno di sorveglianza
e partono per meritate ferie
in manicomi finalmente liberi.
Ci si dà la mano
le mogli si abbracciano
per lo scampato pericolo
di un anno trascorso
fra traversie del tempo
i figli a scuola, eccoci
finalmente ancora a galla.
Ma brava la signora Marelli
ha fatto due gemelli
che belli
guarda guarda, han preso
i genitori per i fondelli
ma che belli, che belli ...
La spiaggia esulta
La trattoria frigge
Dal balcone dell'Excelsior
Signorinozze con vaporosi capelli
guardano estranee l'orizzonte.

Quarantasettesima

Riunirsi alla sezione Gramsci
parlare di rivoluzione
è già gran cosa in un paese
dove tanti anni fa i cristiani
facevano la stessa cosa.
Successe che i capi dei cristiani
allora furono mangiati dai leoni
e potrebbe succedere la stessa cosa
oggi ai capi delle rivoluzioni
ma è facile siano mangiati
da altre belve meno vistose
le pulci, per es., sono pericolose e vili
ti succhiano il sangue senza farsi
vedere, saltando da destra a sinistra
e non sai mai dove grattarle via
a meno che uno
finga di non averne
e come i cani si dia
una grattatina per
avvisar le pulci
della propria zampa
mostrando agli altri, cani o cristiani,
che lui se ne frega
non le teme
gli basta ogni tanto una grattatina
rivoluzionaria
cristiana
alla sera, nella sezione Gramsci del paese.

Settantasettesima

Mangiamo ogni giorno in trattoria
ognuno porta il pasto da casa sua
paghiamo coperto vino e il resto
la padrona è giovane e ride subito
le piace la nostra compagnia
noi abbiamo un compagno pieno
di straordinari complimenti
e sorprese verso la padrona
piccoli regali, un niente
larghi sorrisetti di clienti
le mani a posto con tendenza
verso le parti morbide.
Anche se
m'invitasse a letto, dice il compagno,
non ci andrei, è troppa la confidenza
ormai ho perso il gusto della scoperta
lei, la padrona, è quasi sempre
serenamente nuda e il marito fa
il cieco di professione.
No, no.
Preferisco una sconosciuta
all’oscuro d'ogni pettegolezzo.

Quarantunesima

Party in casa Sturla con invitati
fissi e tutto il resto.
Un semplice party di provincia
senza cambiare biancheria intima.
Gli Sturla sono alla buona
hanno fatto lavorare molta terra
ora in paese si godono la televisione a colori
e ogni mese la figlia bellina
(con il complesso delle chiappe vuote)
dà un party per incontrar gente
e magari il ragazzo giusto
un dottore
un laureando in medicina
un pittore (anche verniciatore)
un capo officina
un artigiano tornitore
un capo trattorista
alto, biondo che studia di sera
enigmistica grattandosi le palle senza
darsi arie di bel pezzo d'uomo che non
deve mancare in casa Sturla ...
Infatti venne, ultimo d'una serie sbiadita
di pezzi d'uomo senza palle, venne come una
barca a vela portato da un golfo di dolcezze
ancor d'assaporare, gli bastò un taglio di
capelli estra per risolvere ogni problema
di precedenza.
La Signorina arrossendo
gli allungò una mano
e con l'altra si toccò
le chiappe, e svenne subito.

Quarantaseiesima

Abbiamo frigoriferi e fornelli
a gas col forno. Adesso ci hanno
regalato anche il frizer,
sai quanto
ci costa riempirlo? Certo, compero il
pane per dieci giorni, l'insalata la
mangiamo fresca anche d'inverno e le
fragole le gusti come a maggio.
Mio marito
ci tiene al frizer, lo fa per me; sai,
piuttosto caldina io e lui gelosetto ...
Ma cos'ho
diverso dalle altre? Mi diverte
quando s'avvicina e chiede « Cara, cosa
abbiamo nel frizer? » come se dicesse:
« Cara, non ti sei mica raffreddata per
me? »
E ridicolo
povero crapone, e pensare che non gli lascio
mancar niente
la cremcaramel tutte le sere
le ciliege nel vino
come piacciono a lui
porta a casa molti soldi
ha un lavoro di responsabilità
sarei scema a lasciarlo
per l'ingegner Bianchi...
Hai visto l'ingegner Bianchi?
devi vederlo cara,
devi vederlo...

Dodicesima

Ragazze quarantenni finalmente
decise a mettere le chiappe
nei jeans con un ritardo di dieci
sulla voglia di trent'anni.
Ventenni viaggiano senza spese
su trenini di ragazze senza slip
quattro peli sotto il naso
e un'esuberanza di inutilità
li stacca dalla massa, che fa
cose turche come
Sposarsi
Pagar l'affitto
Lavorare otto ore
Andare in ferie
Far l'amore (non sempre)
E crepare (quando va bene)
Invece loro, i sediciotti
con lampo (non d'ingegno) facilissime
anche leccando gelato
puntano il cono sotto il tavolo
e come belle statuine realizzano
piacerini che al sole squaglierebbero
senza l'impercettibile celofan
dell'affetto...
Le quarantenni ghignano
sotto pesanti
memorie spettrali.

Trentanovesima


Il mestiere più stupido è fare
il sindaco in questi piccoli paesi.
Par d'essere al centro dell'Africa,
ognuno vuole il proprio pezzo-trofeo
e la comunità devono farla prima chi
predica ecc.
in più
la minoranza che prima era di sinistra
e ora di destra è lì con la tagliola
pronta per intrappolarti con le parole
e tu
devi usare tutto il tempo per difenderti
firmare, contraccusare, mostrare in pubblico
la tua lealtà, tentando risposte per tutti
senza incentivi morali
e mentre
ti struggi in cose sceme i furbi ti rubano
i piani, le case, i soldi e i terreni
e poi
alla tua aspettata
agognata
preparata
caduta
te li trovi lì schierati a farti
gli auguri per le prossime elezioni.
Compagni,
il mestiere più cretino è il mio
lo faccio senza amore, mi basta
non lo facciano coloro che ti elogiano
per un pisciatoio al centro del paese.

Cinquantesima

Senta, io glielo dico subito,
non m'intendo molto di politica
però non sono mai stato fascista,
e quando voto, tanto per non far nomi,
voto per la sinistra
anche se, modestamente, mia moglie può dirlo,
io in Russia non ci vivrei un'ora ... Ma neanche
in America, sa?
Sentito cos'ha fatto Nixon?
E i nostri ragazzi, modestamente io ne ho tre,
che, grazie a Dio, mia moglie può dirlo, non sgarrano
un minuto, stanno diventando americani ...
Sentito di Nixon?
Questi nostri ragazzi son capaci
di uccidere loro padre per una scommessa.
Sa cosa m'ha detto il professore?
Suo figlio ha un quoziente d'intelligenza superiore
al comune, ma non ha volontà potrebbe
rendervi la vita difficile ...
Capito? Lavoriamo, paghiamo e nessuno è capace di
educarci i figli, e sa perché?
Visto Nixon?
Non comanda più nessuno, altroché!
Voglio vederli al governo quelli di sinistra ...
A me devono dare il governo
solo due ore.
Ah, mi sentono, sa?