lunedì 18 febbraio 2008

Ingranaggi

II mio capotecnico ha trent'anni
io son uomo di sessanta — con esperienze
alle macchine — Sono invecchiato qui —
I miei morti ho pianto sugli ingranaggi
un dopo l'altro — Questo non posso dirlo
al mio capo — arrabbiandomi anch'io per
i soliti tubi d'ogni dì
Ogni festa
scendo
con amici in trattorie sul fiume — e lì
impreco per lo schiavo che sono in officina
Torno a lavorare il lunedì
sazio di polli pesci
e donne calde
pappate in poche ore
II mio capotecnico è ingegnere — sa di me
che grido e sudo rovinandomi il pensamento
sugl'ingranaggi della ditta — Ogni tanto
s'avvicina credendo di conoscermi a fondo
— fa domande — finge inviti — tenta inchieste —
e scopre confrontando
quanto son piccino io e lui grande
Lo lascio parlare smeravigliato
lui gongola sui tacchi
allarga il petto e ghigna
sul nulla dei miei sessanta
Un giorno che mi gira gli domando qualcosa
del mio pianto in ditta — m'impalo davanti
con braccia ai fianchi — fissandolo negli occhi
fin quando sbolle
e si fa uomo

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